In occasione della Giornata internazionale della Donna, OPES, Divisione Calcio a 5, AICEM e Sport Senza Frontiere ONLUS hanno lanciato ufficialmente il progetto “In Campo Diversi Ma Uguali”. L’iniziativa, che è realizzata anche con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con il patrocinio di CONI, Regione Lazio, Comune di Roma e Comune di Firenze, è stata presentata all’Istituto Giovanni Paolo II di OstiaGli studenti della scuola paritaria capitolina, insieme ai loro colleghi di Caserta, Firenze e Palermo, saranno chiamati a realizzare delle campagne di comunicazione con lo scopo di ridurre il “gender gap” (divario di genere in termini di opportunità). Il loro contributo, sotto forma di video, design del logo, foto, slogan, messaggi radiofonici e testi, proverà a contrastare altresì ogni forma di violenza, a favorire le diversità di genere e a ribaltare tutti quei modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini, anche nel mondo dello sport.

 

Le parole dei protagonisti

 

I presidenti di OPES e della Divisione Calcio a 5, Marco Perissa e Andrea Montemurro, all’unisono hanno affermato di essere consapevoli che questo progetto, grazie al forte appeal dello sport e alla creatività dei teenager, potrà trasformarsi in una spinta culturale capace di migliorare il tessuto sociale italiano. Ed è proprio per questo motivo che Enti ed Organismi hanno accolto favorevolmente “In Campo Diversi Ma Uguali”. Su tutti c’è sicuramente l’OSCAD (Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori, organismo istituito con il Decreto del Capo della Polizia in data 2 settembre 2010 per prevenire e contrastare ogni atto discriminatorio attinente alla sfera della sicurezza). “L’OSCAD ha sposato il progetto per l’impegno che viene chiesto ai giovani, sui quali noi fondiamo la nostra attività di sensibilizzazione. – ha ribadito il Vice Commissario della Polizia di Stato Gioia Nanni, dell’Ufficio di Staff del Direttore Centrale della Polizia Criminale – Li rendiamo protagonisti, partecipi in prima persona ed impegnati tutti i giorni nella divulgazione del rispetto dei diritti umani e nella consapevolezza che non sono soli, perché accanto a loro ci sono anche la Polizia di Stato e le altre Forze dell’Ordine. Mi aspetto che i ragazzi condividano i nostri messaggi, li facciano propri e li possano diffondere tanto a scuola quanto in famiglia”.

Significative anche le parole e le testimonianze riportate dalle atlete presenti. Maria Moroni, visionaria dello sport e pioniera della boxe femminile italiana, ha raccontato la sua esperienza di pugile ed ha mandato un messaggio preciso ai protagonisti del progetto: “Mi aspetto molto dal lavoro degli studenti. Sono ottimista, perché il cambiamento culturale avviene proprio nella scuola. In Campo Diversi Ma Uguali potrebbe aiutare tutti quanti noi a superare quei concetti di quote rosa e pari opportunità, perché se ne parliamo vuol dire che siamo ancora lontani dall’ottenere l’uguaglianza di genere. Auspico che con questo progetto i ragazzi possano creare delle ottime campagne di comunicazione, ma soprattutto capire appieno che cosa stanno facendo e qual è l’argomento che stanno trattando, perché la parità è un diritto”.

Arianna Pomposelli, giocatrice di futsal dell’Olimpus Roma e della Nazionale italiana, dall’età di 4 anni, da quando ha iniziato ad amare quella sfera che rotola all’interno di un rettangolo e che finisce la sua corsa in rete, ha dovuto affrontare tantissimi stereotipi e superare certe barriere culturali: “Grazie alle presenze con la maglia azzurra mi sono resa conto che la strada da percorrere è ancora lunga. In altre Paesi, come ad esempio in Spagna, non ci sono i muri alzati dagli stereotipi di genere presenti in Italia. Il progetto In Campo Diversi Ma Uguali è interessantissimo. La speranza per ognuna di noi è quella di arrivare ogni giorno ad essere libere di poter scegliere ciò che vogliamo fare o che desideriamo, sin da bambine. Dobbiamo essere ribelli e coraggiosi. Questo è il mio motto, questo è il messaggio che invio agli studenti che dovranno realizzare le campagne di comunicazione previste dall’iniziativa”.

Michela Pezzetti e Noemi Nicosanti, agenti della Polizia di Stato e karateche delle Fiamme Oro, hanno raccontato l’uguaglianza che caratterizza il mondo delle arti marziali: “Abbiamo la fortuna di praticare uno sport che ha un numero di atleti di sesso maschile e femminile praticamente uguale. Il karate è all’avanguardia, mentre siamo consapevoli che negli altri sport questo gap c’è. Speriamo che la nostra disciplina sia un esempio in questo campo e possa ispirare anche altre realtà”.

 

Il progetto “In Campo Diversi Ma Uguali”, che si concluderà nell’aprile 2020, oltre ad essere stato tenuto a battesimo all’interno del Teatro dell’Istituto Giovanni Paolo II di Roma, nella giornata dell’8 marzo è stato ospitato anche dall’Accademia Pugilistica Fiorentina. Nella storica palestra, dove si può imparare la cosiddetta Noble Art e dove sono cresciuti campioni del calibro di Leonard Bundu (il fiorentino d’Africa campione Europeo EBU nei pesi welter), si è svolta una giornata di sensibilizzazione e di riflessione sull’uguaglianza di genere e sulle pari opportunità.

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